Del Castello di Coriano, purtroppo fortemente danneggiato durante l’ultimo conflitto bellico mondiale, rimangono ancora alcune mura di cinta, la porta esterna e quella interna con torre, che riescono comunque ad essere emozionanti. Mancano documenti certi sull’origine del castello, ma ne viene segnalata la presenza già durante il 1200, quando Coriano faceva parte dei possedimenti della Chiesa ravennate. Nei primi decenni del Trecento, Coriano fu conquistata dai Malatesta che costruirono una vera e propria fortezza, con mura a scarpa e fossato di cinta, e porta con ponte levatoio; opera intrapresa da Sigismondo Pandolfo Malatesta che, nello stesso modo, fortificò diverse altre rocche dell’entroterra riminese in suo possesso. Posto nella Valle del Marano, che si apre tra il corso del fiume Conca e il corso del fiume Marecchia, il Castello di Coriano fu spesso al centro di contese e conflitti durante i secoli, passando per brevissimo tempo anche sotto il controllo della Serenissima di Venezia. La famiglia Sassatelli di Imola ricevette il Castello in dono da Papa Clemente VII nel 1528, dopo la sconfitta dei Malatesta. Nonostante il breve dominio dei Sassatelli su Coriano, durato solo una cinquantina d’anni, sull’arco d’ingresso si trova ancora il loro lo stemma che raffigura tre monti d’argento con il monte centrale, più alto, cimato con un cuore d’argento e i due laterali sormontati da un giglio d’oro, incorniciati da una corona a tre fioroni e due punte perlate. Dopo la Seconda Guerra Mondiale fu lasciato andare per un periodo in rovina, ma con il recente restauro, completato nel 2000 che ha riportato alla luce il fossato, all’interno di una casa del Castello è stato realizzato l’Antiquarium Malatestiano, una piccola raccolta museale che mette in mostra permanente i vari manufatti ritrovati durante le ricerche archeologiche sul territorio corianese; in particolare si trovano numerose ceramiche risalenti al XIV e al XVII secolo d.C., vetri del Quattrocento, armi e lame, monete, e altri utensili vari che venivano utilizzati durante la vita quotidiana nei pressi del Castello. Il territorio dell’attuale Coriano, durante il medioevo, contava in realtà altri sei castelli oltre quello di “Villa Coriliani”, sparsi nelle varie località. Il più antico è sicuramente quello di Passano, che sorgeva proprio sul poggio di Passano, che fu concesso alla Chiesa di Ravenna da Papa Lucio II nel 1141, com’è dimostrato da diversi documenti dell’epoca. Dopo essere stato concesso al Comune di Rimini, entrò a far parte dei possedimenti dei Malatesta nel 1361. Purtroppo di questo castello non rimane quasi più nulla, poiché i resti delle fondamenta e delle basi murarie sono stati inglobati in nuovi edifici. Gli altri castelli, che hanno avuto sorte analoga a quello di Passano, sorgevano a Vecciano, sul bellissimo Monte Tauro, sovrastante il corso del Marano, da cui ancora oggi si gode di un panorama meraviglioso; in località Cerasolo, a Mulazzano e a Besanigo. In queste ultime due località si possono ancora vedere tratti della cinta muraria e, a Mulazzano, anche gli interessanti resti di una cisterna.

Passeggiando tra i resti del castello, l’occhio si perde lungo le bellissime campagne tinte nelle varie tonalità del verde dei campi, degli arbusti e degli ulivi in uno scenario davvero suggestivo.

Non lontano dal castello si trova una fattoria, La Valle delle Lepri (Via Cà Righetti 17, tel. 0541 656464) che da queste campagne trae il suo oro, fatto di un olio pregiato, vino eccellente, ed ancora miele, marmellate e anche grappe. Da provare!

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