L’Eremo di Monte Giove di Fano si trova sulla sommità di un colle che si raggiunge partendo dal largo di Porta Maggiore seguendo l’antica Via Flaminia fino alla frazione di Rosciano. Di qui, deviando sulla destra, si prende la strada che sale più o meno ripida per circa 2 chilometri fino all’eremo a 223 metri di altitudine. In quest’area  una recente campagna di scavi archeologici ha fatto riaffiorare le tracce di un insediamento neo-eneolitico che ha restituito frammenti di ceramica locale e di ceramica attica, pezzi di intonaco di capanna e altri materiali risultanti dal sovrapporsi di vari insediamenti fino al VI secolo a.C.. La cima del colle divenne proprietà dei monaci Camaldolesi della congregazione di Monte Corona e qui vi costruirono il loro convento tra il 1609 e il 1623. L’attuale Eremo di Monte Giove, su disegno dell’architetto Gianfrancesco Buonamici, fu ricostruito a partire dal 1741 in posizione più arretrata rispetto alla chiesa preesistente a causa dell’instabilità del terreno. All’interno della Chiesa a pianta ottagonale inscritta in un rettangolo, si possono ammirare alcune belle statue in stucco che rappresentano San Benedetto, Santa Scolastica, San Pier Damiani e San Bonifacio del riminese Carlo Sarti e San Romualdo, scultura marmorea del veneziano Antonio Corradini. Sul retro della chiesa si apre un piccolo e suggestivo bosco riservato alle passeggiate dei monaci, ognuno dei quali può disporre di una delle caratteristiche casette isolate e recintate, poste ai lati del lungo sagrato. Spettacolare è invece la vista che si apre dal terrazzo belvedere del convento, che spazia su Fano, sul mare e lungo la Valle del Metauro e le dolci colline circostanti.

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