Le grotte di Onferno di Gemmano sono note fin dall’antichità, tant’è che addirittura Dante Alighieri ne trasse ispirazione per concepire la struttura dell’inferno della sua Commedia. Se sia vero o meno non lo sapremo mai, ma che Dante Alighieri sia passato da queste parti, invece sì, è testimoniato. Così com’è testimoniato il fatto che l’antico nome di questa frazione di Gemmano, Onferno, fosse proprio “Inferno”. Le grotte di Onferno sono state ritenute misteriose inquietanti e sin dai tempi antichi. La prima esplorazione scientifica completa è stata effettuata dallo speleologo Quarina, solo nel 1916; in tempi relativamente recenti se si considera da quanti secoli erano conosciute. Le grotte di Onferno rappresentano un complesso carsico di grande valore. Il masso  gessoso su cui anticamente sorgeva l’antico Castum Inferi è stato scavato, nel corso di millenni, dal corso di un fiumiciattolo sotterraneo dando origine a cunicoli, stanze, anfratti che si sviluppano nel sottosuolo per circa 750 metri. Le grotte sono visitabili accompagnati da una guida per circa 400 metri di percorso, è necessario indossare l’attrezzatura fornita dal Centro Visita per effettuare una visita di circa un’ora: lo scenario che si apre scendendo tra questi anfratti è davvero impressionante: grandi stanze con le rare conformazioni dei mammelloni, ampi corridoi segnati dal corso d’acqua sotterraneo e una delle più numerose e varie colonie di pipistrelli che si trovi in Italia. All’uscita della grotta, il percorso continua per altri 400 metri in un ambiente tra acqua, roccia, piccole cavità e splendida vegetazione davvero spettacolare. Per maggiori informazioni e per gli orari d’apertura, vi suggeriamo di contattare direttamente il Centro Visita, dove sapranno darvi ogni dettaglio. Il centro si trova in Via Castello 83, loc. Onferno di Gemmano e risponde allo 0541 984694. Sopra il promontorio che sovrasta le grotte c’è il borgo di Onferno, un tempo vero e proprio castelletto rurale di cui sono visibili solo poche tracce dopo gli interventi di restauro che hanno trasformato gli spazi in strutture ricettive e ristorative. Per calarsi completamente nella suggestiva quiete di questa natura incantata, è possiblie fermarsi pressi la Locanda di Onferno (Onferno, v. Castello 15 tel. 340 4894464) dove conviente prima telefonare per sapere esattamente i giorni di apertura, diversamente nei pressi è possibile pernottare presso l’Ostello (per informazioni 340 4894464), molto pulito e confortevole; se invece si preferisce una sistemazione nel pieno della natura, c’è l’Agriturismo Sbrulein Bio (Onferno, Via Provinciale Onferno 103, tel/fax 0541 984153), dove i prodotti – anche di loro produzione – sono biologici; da non perdere la piadina o i deliziosi primi con pasta tirata a mano… e per i più audaci il coniglio in porchetta!

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