L’Abbazia di San Gregorio a Morciano fu fondata verso il 1060 da San Pier Damiani, dopo aver ricevuto il feudo in dono dal ricco feudatario Pietro Bennone. Posto poco fuori dal paese, sulla strada per Cattolica, ancora oggi è nonostante il fatto che i suoi resti siano stati inglobati in altri edifici, si può riconoscere l’impianto generale del complesso con alcune imponenti strutture romaniche e gotiche di questo monastero che, in origine, era relativamente piccolo e semplice. L’Abbazia di San Gregorio si distinse da molte altre abbazie dello stesso ordine benedettino, non tanto per l’edificio che nei secoli a seguire fu ampliato e modificato, quanto per la particolare austerità e modestia di vita imposte ai monaci dal suo fondatore. Questa impronta votata alla preghiera, alla meditazione e alla laboriosità contribuì, assieme ad un’ulteriore acquisizione di terreni e castelli, a conferire al complesso monastico un ruolo centrale nella gestione del potere locale. Furono proprio i benedettini a bonificare i terreni lungo il Conca, rendendoli coltivabili e costruendo nuove strade che favorirono incontri, scambi commerciali e sviluppo del territorio. Nel corso dei secoli, l’Abbazia fu al centro di alterne vicende, e perse gradualmente potere e centralità, fino al deteriore ingresso delle truppe napoleoniche nel XVIII secolo, che imposero la soppressione della proprietà ecclesiale; il monastero fu acquistato, per altro già in pessimo stato, dal conte riminese Luigi Baldini che fece erigere un oratorio al centro di quella che era la chiesa abbaziale, dove ancora si conserva una lapide dei monaci olivetani. Il  resto del complesso andò incontro ad una trasformazione radicale in seguito al frazionato e alla vendita delle varie parti a diversi acquirenti e fu in parte riscattato dai mezzadri che vennero ad abitarlo.

Pagina precedente
© 2012 Hospitality Web - info@hospitalityweb.it