La Chiesa del Nome di Dio di Pesaro è un vero gioiello! La si scopre in Via Petrucci 21, dove nel 1577 fu fatta costruire dalla Compagnia del Nome di Dio, una fra le più ricche confraternite laicali della città che provvedeva ai funerali dei poveri e dei giustiziati. La facciata non è particolarmente accattivante, realizzata nell’ultima importante ristrutturazione del 1912 in uno stile neoclassico di estrema sobrietà che dei lavori di restauro della facciata avvenuti nel 1763 ha conservato solo il bel portale in pietra d’Istria di Giannandrea Lazzarini. Varcata la soglia, ci si trova all’interno di uno spazio inquietante, ad aula unica, dove il contrasto tra l’oro degli stucchi e i fondali scuri delle tante tele che impreziosiscono le pareti e i soffitti, crea un effetto di tensione e solennità che ricorda i tempi bui della Controriforma. La vocazione della Compagnia del Nome di Dio trova un ulteriore riscontro nei numerosi simboli presenti tra i decori che afferiscono alla morte. La Chiesa nel Nome di Dio vanta un patrimonio artistico fra i più importanti di Pesaro; basta alzare lo sguardo al soffitto per poter ammirare le grandi tele, inserite in strutture a cassettoni, realizzate dallo scenografo Giovanni Cortese e del pittore pesarese Gian Giacomo Pandolfi tra il 1617 e il 1619 dove appaiono raffigurate La morte, l’Inferno, Il trionfo del Nome di Dio e l’Immacolata Concezione. Il Pandolfi lavorò anche alle decorazioni delle pareti assieme a Niccolò Sabbatini, con episodi del Vecchio e Nuovo Testamento di grande suggestione. La pala d’altare invece è una settecentesca opera del pittore Carlo Paolucci raffigurante La Circoncisione di Gesù, copia dell’originale di Federico Barocci, ora esposto al Museo del Louvre di Parigi. Aperta nel periodo estivo, la Chiesa nel Nome di Dio ospita prestigiosi concerti che hanno come protagonista il bellissimo l’organo seicentesco.

Pagina precedente
© 2012 Hospitality Web - info@hospitalityweb.it