Palazzo Almerici di Pesaro, che accoglie la Biblioteca e i Musei Oliveriani dal 31 luglio 1892 l’edificio, è una delle strutture architettoniche più importanti del settecento pesarese. Con la sua struttura monumentale offre al visitatore l’opportunità di respirare i fasti di un passato nobiliare che si mostra in tutti i suoi dettagli: la facciata dell’edificio si presenta già con proporzioni armoniche e , passato il grande portale, si apre un mondo fatto di decori ed elementi architettonici che riportando indietro nel tempo attraverso le decorazioni con eleganti stucchi e cicli pittorici. Da visitare anche la bellissima corte interna, dominato da un lungo ballatoio con elegante balaustrata, lungo i cui muri perimetrali e nell’area centrale sono esposti reperti antiquari e archeologici. Salendo per il bellissimo e arioso scalone monumentale lungo i rampanti si trovano resti scultorei ed epigrafi di origine classica, medioevale e rinascimentale, che fanno parte della collezione del Museo Archeologico Oliveriano che occupa il pian terreno del palazzo; giunti al piano nobile e al piano superiore si aprono sale intercomunicanti dai bellissimi soffitti a padiglione lavorati a stucco bianco e pareti con lesene. In due sale del piano nobile è ancora possibile ammirare i dipinti a tempera settecenteschi: all’interno della Sala dei Manoscritti o del Mappamondo, è visibile l’opera dell’urbinate Carlo Paolucci, uno dei migliori allievi di Giannandrea Lazzarini, che ha impreziosito il  soffitto con un ciclo pittorico che raffigura Le dodici costellazioni dello zodiaco astrologico, Le Quattro Stagioni, il Sole e la Luna nelle sembianze di Apollo e Diana, e i solstizi d’estate e d’inverno. Nella sala attigua invece, sempre sul soffitto compare una decorazione di quattro riquadri, intervallati da pitture a grottesche che raffigurano le quattro parti del mondo sino allora conosciute: Europa, Asia, Africa e America, impersonate da altrettante figure femminili. Di attribuzione incerta, non si esclude che sia un intervento dello stesso Paolucci. Palazzo Almerici fu fatto costruire dalla famiglia Olivieri nel corso del XVIII secolo e poi acquistato dalla famiglia Almerici da cui prende il nome. Tra il 1756 e il 1787 Annibale degli Abbati Olivieri, uomo di grande cultura, dona alla comunità la sua straordinaria biblioteca e una una pregiata raccolta di oggetti antichi composta principalmente da materiale di scavo che andranno a costituire il nucleo di base della Biblioteca e del Museo Archeologico Oliveriano.

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