Il Castello degli Agolanti di Riccione è un bellissimo maniero nelle campagne riccionesi che riporta al tempo dei Malatesta. Gli Agolanti, signori toscani in esilio si stabilirono a Rimini già dal 1260, diventando successivamente vassalli dei Malatesta e signori del contado di Arcione. Il Castello degli Agolanti fu costruito nella prima metà del XIV secolo e in origine disponeva di quattro torrioni agli angoli ed era circondato da un fossato con ponti levatoi. Soprannominato anche Tomba Bianca, il castello ospitò la Regina Cristina di Svezia nel 1657, quando dovette interrompere il suo viaggio verso Roma a causa di un’epidemia di peste che imperversava nella città papale. Dalle cronache dell’epoca risulta che fosse un bellissimo castello, tant’è che nel 1743 il cronista riminese Ubaldo Marchi lo definì “una delle fabbriche, anzi la migliore che sia nel territorio di Rimino”. Collocato sulle primissime colline di Riccione, il Castello degli Agolanti costituì un un punto d’osservazione strategico sulla costa, così che nel 1743 fu trasformato in quartier generale dell’esercito austriaco agli ordini del generale Lobkowitz. Ora invece si trova sulla strada che porta alle principale discoteche di Riccione, come il Cocoricò, il Byblos e altre ancora. Dopo i gravi danni dovuti a un violento terremoto nel 1786, il Castello degli Agolanti fu abitato come casa colonica e non fu più restaurato fino al 1982, quando fu ceduto dai signori Verni di S. Giovanni in Marignano al Comune di Riccione, ormai ridotto a rudere. Dopo un profondo intervento di ristrutturazione dell’edificio commissionato dall’Amministrazione comunale di Riccione il Castello degli Agolanti è diventato un luogo dedicato ad attività ed eventi culturali, con laboratori per bambini, mostre e incontri di varie tematiche. Per continuare a godersi il panorama assieme ai sapori di questa splendida terra, ci si può ricaricare con un passaggio all’Osteria degli Agolianti, proprio a due passi dal castello, oppure decidere di ritornare verso il paese, ed andare all’Osteria de’ Princip. In questo caso vi avvisiamo: qui le portate sono davvero molto generose, oltre che succulente!

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