Castel Sismondo a Rimini conserva un’importante pezzo di storia della città. Arrivando da Piazza Cavour a Piazza Malatesta si rimane colpiti dall’austera facciata di questo classico maniero rinascimentale, con possenti mura a scarpa e con i torrioni quadrati che guardano verso la piazza. Fu costruito tra il 1437 e il 1446 su progetto dello stesso Sigismondo Malatesta (appena ventenne nel 1437) che ebbe fra i consulenti Filippo Brunelleschi, architetto celebre per la bellissima e innovativa cupola di Santa Maria del Fiore, il Duomo di Firenze. In origine Castel Sismondo era molto più ampio, oltre ad aver inglobato la preesistente casa della famiglia Matalesta, aveva altre ali ed era circondato da un fossato per il quale esiste attualmente un progetto di recupero; quello che vediamo oggi era il nucleo centrale. Sull’ingresso si può ammirare lo stemma con il classico scudo con bande a scacchi sormontato da un cimiero crestato a testa di elefante, con al fianco una rosa a quattro petali. L’elefante è una figura chiave dell’araldica malatestiana poiché questo animale rappresenta la forza, l’intelligienza e altre virtù nobili e di comando.

Una delle cose più singolari di Castel Sismondo sono le torri, rivolte verso la città, come se Sigismondo Pandolfo temesse maggiormente una rivolta popolare ancor più di un attacco dall’esterno. Sebbene comunemente all’epoca le città si identificavano con le loro signorie, in questo caso, Castel Sismondo appare come chiaro simbolo tanto di potere quanto di difesa di Sigismondo Pandolfo stesso. Per edificare il castello fu raso al suolo un intero quartiere molto popoloso e tra gli edifici abbattuti c’erano il Vescovado, un monastero, il Battistero e parte del campanile della Cattedrale. Dopo l’ultimo intervento di restauro, su progetto dell’architetto Carla Tomasini Pietramellara, la fortezza ospita regolarmente bellissime mostre ed eventi. Se avete voglia di fare una pausa durante il vostro tour, non sottovalutate una visita alla mostra di turno: vedrete che non rimarrete delusi né dalla mostra né dagli interni del castello, che sono stati recuperati in modo davvero eccellente lasciando intatto il senso di potenza emanato da questa fortezza.

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