Via Roma a Saludecio è la strada principale che attraversa il paese e colpisce come in questo piccolo borgo, questa strada assomigli ad un corso cittadino che attraverso i palazzi che vi si affacciano racconta il passato importante vissuto da Saludecio, che non si è certo limitato ad essere paese di prima importanza durante il periodo delle contese tra i Malatesta e i Montefeltro. Saludecio ha saputo rinnovarsi anche durante l’Ottocento ha rivestito un ruolo nel territorio della Valconca, come testimoniano i suoi numerosi palazzi come Palazzo Achille Albini-Camaeti, che al piano nobile conserva sale con particolari affreschi a tempera, come in uso all’epoca e nelle cui cantine cantine con celle granarie, è ora ospitata la collezione dello scultore Camaeti. Lungo Via Roma troviamo le finestre aperte di Palazzo Albini-Serafini, cosa intenzionale per lasciare intravedere anche ai passanti le bellissime stanze con affreschi che narrano storie ottocentesche; anche in questo caso le cantine sono state ben conservate, con il loro patrimonio di botti, tini altri utensili ancora. Si raggiunge poi Palazzo Botticelli proprio a metà di Via Roma, la cui grande facciata è caratterizzato da un ampio muro a scarpa della prima metà del XVI secolo, ed è uno degli edifici più antichi del borgo. Un’altra sorpresa ci è riservato dal palazzo che ospita le Poste, Palazzo Albini-Elisei al piano terra (il piano nobile è invece abitato), con decorazioni con palmette e fiori ad incorniciare ogni finestra; la stessa decorazione fitomorfa è ripresa anche dai davanzali, mentre tra i gocciolatoi del tetto sono inserite delle decorazioni a fiorellini, presenti anche sul portale d’ingresso, decorato a bugnato. Un altro palazzo storico, notevolmente cambiato negli ultimi decenni a causa dei danni bellici riportati, è Palazzo Marcucci che ha però conservato degli spazi interni molto interessanti e delle belle cantine con vasche per la raccolta e la conservazione dell’olio. Sul portale, appare lo stemma familiare dei Giovanelli, che furono gli antichi proprietari. Arrivati nei pressi della Torre civica, troviamo un altro edifico, Palazzo Renzi, non particolarmente interessante da un punto di vista architettonico, ma che deve la sua importanza al fatto di aver dato i natali ad Elisabetta Renzi (1786-1859), che è stata la fondatrice dell’ordine religioso delle Maestre Pie dell’Addolorata, note per la loro intensa attività didattica svolta nei numerosi istituti da loro fondati.

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