Il borgo di Castelleale di San Clemente, ubicato a pochi chilometri dal paese sulla strada panoramica verso Coriano, costituisce, assieme ad Agello, uno degli esempi di fattoria fortificata malatestiana (tumba) presenti sul territorio riminese. Il borgo fu fondato dal vescovo riminese Leale Malatesta, figlio illegittimo di Malatesta Guastafamiglia, nel 1388, su una zona agreste molto fertile. L’insediamento fortificato disponeva di un’alta cinta muraria circondata da un fossato e sovrastata da un’alta torre, con ben due porte dei accesso, una carrabile con arco a sesto acuto e l’altra pedonale con un bellissimo arco trilobato. Nel 1430 Castelleale fu venduto da Sismondo Malatesta, e dopo diversi passaggi divenne proprietà del Comune di Rimini nel 1511, periodo in cui fu costruita anche un a chiesa parrocchiale. Dopo un periodo di relativa crescita, fu il terremoto del  1786 che creò i primi gravi danni a Castellelale, colpita una seconda volta dagli sconvolgimenti sismici nel 1816. A segnarne la fine fu il passaggio del fronte durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo i cannoneggiamenti dell’agosto del 1945 crolleranno la torre del castello, parte delle mura e la copertura della Parrocchiale, mai più ricostruiti. Attualmente si sono conservate le eleganti porte quattrocentesche, di recente restaurate dall’Amministrazione comunale, resti delle mura e la dimora del vescovo Leale su cui è ancora visibile una lapide dedicatoria quattrocentesca in pietra d’Istria. Il piccolo insediamento è circondato da campagne meravigliose, con ulivi e viti, e scendendo lungo la strada sterrata che supera gli antichi resti, si valica colle che apre il proprio orizzonte sul mare.

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