La Chiesa di San Pietro di San Giovanni in Marignano era in origine una chiesa monastica legata ai Benedettini neri (noti come monaci Cassinesi), dipendente dal monastero di San Vitale di Ravenna. Il nucleo originario, di cui si ha testimonianza certa nel 1348, ma forse costruito già verso la fine del Duecento, quando fu costruito Castelnuovo, fu ampliato e rimaneggiato dai monaci nel 1515, ma di tutto questo non ci è pervenuto nulla, poiché la chiesa fu completamente ricostruita tra il 1746 e il 1754 su disegno di Domenico Barbiani. Durante i lavori di demolizione della chiesa preesistente, fu rinvenuto un altare antico che suscitò molto interesse e fu successivamente portato nella Chiesa di San Vitale di Ravenna, dove venne collocato di fronte all’altare maggiore. La ricostruzione della Chiesa di San Pietro di San Giovanni in Marignano si servì anche dei materiali di spoglio dell’antica Pieve di Conca, compreso il fonte battesimale, che è forse l’elemento più antico custodito al suo interno; la pala d’altare che rappresenta i Santi Benedetto e Mauro, è opera di Gian Andrea Lazzarini e risale al 1753. Dello stesso periodo anche l’altare, con un delicato ciborio in gusto romanico dello scultore Domenico Toschini e l’ancona in stile rococò elegantemente modellata da Pietro Martinetti che incornicia il Miracolo di San Pietro del pittore siciliano Salvatore Monicillo. La chiesa, si affaccia direttamente su Piazza Silvagni, e pochi passi, oltrepassando l’arco dell’antica porta di accesso al castello, ritroviamo la Chiesa di Santa Lucia, anch’essa completamente ricostruita durante la seconda metà del Settecento.

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