Il Museo Etnografico (MET) di Santarcangelo costituisce un bellissimo omaggio alla memoria della cultura del lavoro, in particolare del lavoro agricolo e artigianale della Romagna tra del riminese e del cesenate. Ospitato nello stabile costruito nel 1924 come macello comunale a circa un chilometro dalla centrale Piazza Ganganelli, il MET offre al visitatore un percorso tra oggetti e strumenti legati alle attività lavorative popolari presentandoli con tutta la loro valenza simbolico – rituale. Uno degli elementi più suggestivi di questo museo è la raccolta di un centinaio di caveje, un cavicchio di ferro battuto, ornato con eleganti trafori, che serviva per bloccare il giogo dei buoi posti al timone del carro. I materiali, i macchinari, gli strumenti esposti nelle varie sale consentono al visitatore di entrare in contatto con quel passato che ci introduce al quotidiano del presente in modo inaspettato, raccontandoci della vinificazione o del ciclo del grano, della fabbricazione del testo per le piadine al lavoro del fabbro, finendo con i burattini, consentendo una maggiore comprensione dei luoghi e delle loro culture. A completare l’attività di promozione e di divulgazione del museo, sono a disposizione dei visitatori anche una biblioteca specializzata, un ricco archivio che comprende una fornita fototeca e spazi dedicati per spettacoli e laboratori utilizzati principalmente per le tantissime attività didattiche organizzate dal museo. Tornando verso Piazza Ganganelli, mantenendosi su Viale Marini, al civico 31 si trova una piadineria che merita decisamente la visita, La Piada dei Portici, dove la fantasia delle arzdore si sbizzarrisce nelle proposte delle piadine più varie, dalla tradizionale rucola e squacquerone ad abbinamenti inaspettati.

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