La Cripta del Duomo di Urbino , nota anche come Le Grotte del Duomo, occupa gli spazi sottostanti il Duomo, a cui si accede dal bel loggiato a tre archi chiamato Loggia del Grano che affaccia su Piazza Duca Federico. Di origine cinquecentesca, questi spazi furono concessi dal Duca Guidubaldo alla Compagnia dell’Umiltà che fecero degli ambienti della Cripta un oratorio dotato di quattro cappelle che ripetono la planimetria absidata della zona presbiteriale del Duomo stesso. Durante i lavori di risistemazione delle grotte, i confratelli trovarono un crocifisso ligneo a cui erano attribuite proprietà miracolose; in seguito a questo evento la confraternita assunse il nome di Compagnia del Santissimo Crocifisso. Il portale d’ingresso, in bugnato rustico di travertino del 1551, apre l’accesso su un ampio scalone in pietra bianca del Furlo, costruito nel 1621 in occasione delle nozze tra Federico Ubaldo della Rovere e Claudia de’ Medici, con cui si scende fino al corridoio sotterraneo sul cui lato sinistro si aprono gli ingressi alle cappelle. Come il tempio sovrastante, anche le cappelle hanno subito diversi rimaneggiamenti e restauri nel corso dei secoli, ma ancora oggi vi sono conservati numerose pregiate opere. Nella Cappella della Natività sull’altare maggiore troneggia la tela del pittore bolognese Emilio Taruffi con La Natività di Cristo, realizzata nel 1682 ed impreziosita dalla pregevole decorazione marmorea che la circonda. Alzando lo sguardo si può ammirare la volta a botte decorata da una Gloria di Angeli di Carlo Roncalli da Colbordolo, contornata da una cornice in marmo del XVIII secolo. Si accede poi alla Cappella del Crocifisso, ridisegnata agli inizi dell’Ottocento in stile neoclassico da Joseph Valadier, che restaurò anche il Duomo dopo il rovinoso terremoto del 1789 quando la cupola, crollando, sfondo anche questa cappella. Dal sisma si salvò il Crocifisso ligneo trovato nel 1507, da cui fu ribattezzata la confraternita. Sulla volta a botte si trovano fregi in stucco con i simboli della Passione, e nel catino absidale i simboli dei Quattro Evangelisti e dei magnifici candelabri realizzati da mastri vetrai di Murano. In questa cappella si trova anche il sepolcro dell’ultimo Duca di Urbino, Federico Ubaldo della Rovere. Nella Cappella della Resurrezione, in origine denominata “del Sepolcro”, si trova bellissima e commovente Pietà in marmo dello scultore fiorentino Giovanni Bandini, realizzata su commissione di Francesco Maria II della Rovere. Sull’altare maggiore è collocata l’Annunciazione della Vergine, risalente al  XVII secolo, opera di Gian Andrea Urbani, mentre la volta a botte riporta un affresco con Il Trionfo della Croce di Carlo Roncalli da Colbordolo del XVIII secolo. L’ultima cappella che incontriamo è la Cappella del Sepolcro che prende il nome dal bellissimo gruppo scultoreo in terracotta all’epoca policroma, collocato entro una nicchia di marmo nero, rappresentante il Compianto del Cristo Morto, magistrale opera di Giovanni Bandini, realizzata verosimilmente tra il 1583 e il 1586, davvero di grande suggestione. Alla Cripta del Duomo si accede a pagamento, che comprende anche l’accesso al Museo Diocesano Albani.

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