La Cattedrale di Santa Maria Assunta di Pesaro si affaccia con un ampio sagrato su Via Rossini, a pochi passi dalla casa natale del grande compositore pesarese. Sorta sugli antichi resti di un’antica chiesa cristiana del V secolo, nel medioevo venne dedicata a San Terenzio, primo vescovo della città nel III secolo, patrono di Pesaro, le cui reliquie sono conservate le reliquie sotto l’altare maggiore; in tempi più recenti è stata poi ridedicata a Santa Maria Assunta. Nonostante i numerosi rimaneggiamenti subiti nei secoli, è stata conservata la facciata duecentesca dell’edificio, che costituisce una testimonianza unica e relativamente integra di architettura romanica. L’interno ha una pianta a croce latina con tre navate, sette altari e tre cappelle, coperte da un soffitto a cassettoni e con una ampia cupola a crociera. Storicamente ricca di ornamenti, dipinti e bellissime suppellettili, la Cattedrale fu ulteriormente impreziosita durante il governo dei Malatesta, che l’arricchirono di marmi pregiati e dei due leoni che fiancheggiano il bel portale trecentesco in pietra bianca, recuperati durante il rifacimento della cattedrale tra il 1282 e il 1312. Con la signoria degli Sforza invece, tra il 1445 e il 1513, la chiesa fu dotata di meravigliosa “tribuna”. Nelle decorazioni interiori colpisce la delicatezza e la bellezza dell’affresco della Madonna e Bambino coi Santi Pietro e Girolamo, risalente alla fine del XV secolo; mirabile anche un altro affresco dove si trova raffigurata una Madonna della Misericordia, databile tra il 1430 e il 40, staccato negli anni ’60 dalla Chiesa di Sant’Andrea e qui ricollocato. Ma la Cattedrale rivelo il proprio inestimabile tesoro solo nel 1865, quando, sotto la direzione dell’architetto Giambattista Carducci, inizia un’altra radicale ristrutturazione che ne determinerà le forme attuali e che portò alla luce un sensazionale mosaico pavimentale di ben 900 mq circa, che si estende per tutta la chiesa. Nel suo impianto originario, ad eccezione dei rifacimenti di epoca medioevale, il mosaico è databile alla metà del VI secolo d.C.. Le operazioni di scavo per consentirne recupero e renderlo visibile al pubblico sono recenti, iniziate solo nel 1990. Grazie a questa incredibile scoperta furono ritrovate anche, ad oltre un metro sotto la superficie, i resti di una basilica identificata come la cattedrale paleocristiana.

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