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La Chiesa della Beata Vergine del Carmine di Pesaro è l’unico edificio sacro di clausura ancora officiato. La Chiesa fu ricostruita tra il 1738 e il 1773 come annessione al Monastero delle Serve di Maria, su progetto del pesarese Giuseppe Tranquilli. La struttura si sviluppa su una pianta a croce greca con cupola ottagonale. L’interno rivela forme e decorazioni di un tardo barocco marchigiano, dando vita ad un susseguirsi armonico di archi, cornici capitelli e festoni culminanti  nella maestosa cupola dove campeggia il monogramma dell’ordine dei Servi di Maria. La fastosità dell’ambiente è mitigata dal bianco degli stucchi, in origine dorati, conferendo all’ambiente un’atmosfera più sobria. Sull’altare maggiore di marmo e stucco troviamo il bell’ovale che raffigura la Madonna del Carmelo, che ha sostituito la tela con la Presentazione di Gesù al Tempio attribuito da alcuni alla scuola di Paolo Veronese, ora sull’altare di sinistra. Continuando nella visita degli spazi è possibile ammirare, sull’altare di destra, un grande crocifisso ligneo del XVII secolo proveniente dalla vicina Chiesa del Pio Suffragio. Dopo le numerosi vicissitudini che hanno talora afflitto queste sacre mura, negli anni ‘90 sono stati eseguiti diversi restauri, tra cui quello del campanile, che ha visto la benedizione delle vecchie e nuove campane che hanno raggiunto così il numero di 9, costituendo l’unico concerto campanario della Provincia di Pesaro e Urbino.

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