Il Santuario del Soccorso di Sant’Agata Feltria sorge su una piccola spianata a 2 chilometri dal paese verso il Monte Ercole sull’antico percorso che da Sant’Agata Feltria conduceva a Sarsina, Perticara e quindi a Rimini. Per raggiungerlo, si  può imboccare la stradina che dal centro di Sant’Agata Feltria sale fino a qua, costeggiando prima il Convento delle Clarisse e poi la Chiesa dei Capuccini, lungo il quale si possono ammirare scorci e panorami incantevoli. La località su cui si erge il Santuario del Soccorso è denominato “Serra della sconfitta” perché, con l’ausilio della Vergine, i santagatesi vi respinsero un esercito di invasori. Questa chiesetta, edificata attorno al 1520 in stile romanico con elementi che riprendono forme rinascimentali, si propone già in modo particolare sin dal suo esterno: si può notare infatti che il lato ovest dell’edificio è in pietra, mentre il lato est, rivolto verso il mare, è intonacato e imbiancato. Questa peculiarità si deve ad un’antica tradizione per cui ogni anno i pescatori rinnovavano l’imbiancatura in segno di omaggio alla Madonna per la protezione offerta. Il fianco chiaro del Santuario spiccava in mezzo al verde delle prime colline e costituiva un importante riferimento per i marinai. Sul portale d’ingresso una lapide riporta la data del 1609, l’interno è umile ma di grande suggestione, a navata unica e a travatura scoperta, con un solo altare sovrastato dall’immagine che rappresenta la Madonna nell’atto di salvare un bambino dal demonio. La tela originale fu rubata negli anni ’70, e quella attualmente esposta è una fedelissima copia realizzata in tempi moderni.

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