La Chiesa di San Fortunato o Abbazia Santa Maria Annunziata Nuova di Scolca di Rimini fu edificata nel 1418 grazie ad una donazione di Carlo Malatesta (signore di Rimini dal 1385 al 1429) nei pressi del colle di Covignano, dove il nobile Malatesta aveva una delle sue dimore di campagna. Di questa antica abbazia oggi non rimane che la chiesa, divenuta chiesa parrocchiale di San Fortunato dopo il 1797, quando l’ordine dei frati Olivetani che avevano retto l’Abbazia Santa Maria Annunziata Nuova di Scolca praticamente dalla sua fondazione fu soppresso per ordine napoleonico. Con la reggenza degli Olivetani l’abbazia fu ingrandita e abbellita con numerose opere d’arte; della chiesa originaria conserva ancora l’impianto e la facciata del Quattrocento e all’interno si trova un bellissimo soffitto a cassettoni tipicamente rinascimentale. Nel complesso dell’abbazia furono ospitate personalità mirabili, come il Papa Giulio II nel 1512, o il pittore Giorgio Vasari che qui si era ritirato nel 1547 per completare la stesura delle sue celeberrime Vite de’ più eccellenti architetti, pittori et scultori italiani e che qui realizzò uno dei suoi maggiori capolavori, l’Adorazione dei Magi, tuttora conservato nell’abside seicentesco. In una delle cappelle laterali troviamo un pregiato affresco di Girolamo Marchesi da Cotignola, risalente al 1512. Le origini benedettine della chiesa sono ancora visibili attraverso le statue seicentesce, opere di padre Tommaso da Bologna, che rappresentano sei santi olivetani, e i due dipinti dello stesso periodo che oltre a monaci dell’ordine, raffigurano lo stesso San Benedetto.

La Seconda Guerra Mondiale causò gravi danni a tutto il complesso, in parte non più ricostruito.

Nel 2008 è stato inaugurato il Museo di Scolca che raccoglie pergamene e manoscritti del XV-XVII secolo, dipinti, abiti ed oggetti liturgici dell’antica abbazia olivetana. Per continuare a godersi l’atmosfera meditativa dei colli, si può pensare di fare una sosta con pernottamento presso l’agriturismo Biolife, non lontano, in località San Salvatore (Via S. Salvatore, 29/31, tel. 0541 730 204) cercando un angolo di contatto con la terra e i suoi prodotti.

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