Montescudo è un piccolo borgo ben conservato, sulle alture tra Rimini e San Marino, nella media Valconca, dove scorrono i fiumi Conca e Marano. La posizione strategica per il suo snodo di collegamento tra la costa e le valli era già nota anche ai romani, che qui stabilirono una stazione di cambio per i cavalli, per le comunicazioni militari che da Rimini venivano inviate a Roma (e viceversa) attraverso il Passo del Furlo; secoli dopo, nel 1460, fu la volta di Sismondo Pandolfo Malatesta che fortificò il borgo costruendo una massiccia cinta muraria, particolarmente alta e ripida per rendere la fortificazione inespugnabile e costituire in questo modo, come recita una lapide ancora visibile, uno “scudo per proteggere Rimini”. Il centro di Montescudo ha conservato molti dei suoi elementi medievali, ed è ancora possibile ammirare l’antica opera di fortificazione muraria con la sua ripida scalinata, assieme alla trecentesca Torre Civica e anche i leggendari passaggi segreti che collegavano la torre di vedetta con la rocca. Non lontano dalla Torre, nei pressi di un magnifico belvedere, si trova una singolare ghiacciaia. Nel 1954 durante un restauro delle mura, furono trovate 22 medaglie raffiguranti Sigismondo ed il Tempio Malatestiano. Sigismondo Malatesta ne face inserire anche tra le muratura di altre costruzioni, per essere sicuro che la propria memoria sopravvivesse alla propria, seppur imponente, architettura. Le medaglie sono ora conservate all’interno del Museo della Città di Rimini. Montescudo domina un crinale che divide la pianura riminese dai primi monti dell’Appennino, zona di confine tra le antiche signorie dei Malatesta e dei Montefeltro, ammirabile da diversi punti dei camminamenti fortificati del paese. Il paesaggio si allunga tra colline ben coltivate, dove si sono conservate moltissime tradizioni e forti legami con la dimensione agreste. Uno dei prodotti più famosi di Montescudo è la patata. La seconda domenica di agosto, ogni anno, viene addirittura celebrata la Festa della Patata; quelle prodotte in questi lembi di terre sono particolarmente saporite e farinose, e durante la festa la quantità di prodotti che vengono preparati a partire da questo prezioso tubero è davvero incredibile.

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